Il Corso di Laurea permette di acquisire, consolidare e approfondire le conoscenze relative ai sistemi politico-istituzionali e sociali e alle loro dinamiche, con riferimento al ruolo svolto dallo Stato, dagli attori rilevanti di natura non istituzionale, dagli attori economici e operanti nel Terzo Settore. L’analisi dei fenomeni istituzionali, politici e sociali, sia in prospettiva storico-comparata sia nelle loro dinamiche attuali, è finalizzata a fornire gli strumenti necessari per riconoscere e comprendere i processi alla base delle scelte pubbliche e le traiettorie dell’innovazione sociale, allo scopo di intervenire attivamente sulla realtà e di formare profili di ricerca di alto livello. Coerentemente con i corsi di studio offerti dalle principali università europee è adottato un approccio multidisciplinare in continuità con l’offerta formativa erogata dal Dipartimento al triennio.
Il Corso prevede un percorso comune e una duplice specializzazione curriculare.
Al primo anno la formazione di base dell’Area Comune Interdisciplinare punta a fornire agli studenti una conoscenza approfondita di tipo teorico e metodologico dei fenomeni istituzionali, politici e sociali orientata alla ricerca empirica e in prospettiva comparata.
Il corso Metodi e strumenti per l’analisi delle politiche pubbliche e delle organizzazioni intende fornire agli studenti le conoscenze necessarie per comprendere e analizzare l’insieme delle azioni, delle idee, delle architetture organizzative e delle pratiche adottate da una collettività per far fronte ai problemi di pubblica rilevanza, al fine di poter elaborare in autonomia linee di intervento e progetti organizzativi innovativi, operando sia nella PA che nel settore privato. Il corso Teorie politiche contemporanee si propone di ripercorrere e inquadrare criticamente i più rilevanti nodi teorici inerenti al dibattito sulla democrazia nella storia del pensiero politico contemporaneo. Attraverso il confronto con le prospettive degli autori più influenti del discorso intorno alla natura, i caratteri e i fini delle forme di governo e delle società democratiche, saranno analizzate una serie di questioni centrali tra loro strettamente connesse: il rapporto tra governanti e governati, rappresentanza e partecipazione, potere politico e diritti costituzionali, sovranità nazionale e poteri sovranazionali, con particolare attenzione alla dimensione europea. Il corso Istituzioni di garanzia e processi democratici si propone di offrire una prospettiva giuridico-costituzionale all’analisi politico-sociale della realtà e della sua evoluzione, approfondendo in particolare la dialettica tra processi democratici e istituzioni di garanzia, a partire dalla giustizia costituzionale e dall’ordinamento giudiziario. La giustizia costituzionale rappresenta, anche in Italia, un interlocutore degli organi politici, di cui controlla prodotti normativi e operato in funzione di tutela dei diritti individuali, in una dimensione sempre più sovranazionale. Le recenti aperture della corte costituzionale italiana in termini di partecipazione, comunicazione e contraddittorio testimoniano l’esigenza di un diverso equilibrio in termini di ruolo e legittimazione nel sistema. Il corso Epistemologia delle Scienze Sociali intende offrire agli studenti una ricostruzione storica, metodologica e applicativa, dell’evoluzione e sviluppo dell’epistemologia delle scienze sociali. Il corso sarà sarà dedicato sia ad un chiarimento terminologico ed etimologico della parola epistemologia, della sua semantica interdisciplinare, dei suoi rapporti con la filosofia e in generale ad una analisi degli sviluppi dell’epistemologia delle scienze sociali nel corso del tempo; sia allo studio di case-studies, ossia applicazioni dei costrutti epistemologici precedentemente esplorati. Il corso Sociologia della democrazia e della partecipazione politica analizza le cause sociali e le conseguenze di una data distribuzione del potere all’interno della società, così come i conflitti sociali e politici che guidano i cambiamenti nella distribuzione del potere all’interno delle democrazie. Seguendo una prospettiva orientata a cogliere l’interconnessione costante fra mutamento sociale e mutamento politico, il corso affronterà l’evoluzione degli attori e delle forme del conflitto nell’ambito della ridefinizione delle fratture sociali nelle società contemporanee, con la scomposizione e ricomposizione delle identità politiche che si verificano a livello nazionale e l’impatto di tali processi sulle prospettive stesse della democrazia.Un focus particolare avrà l’emergere della sfida populista alle democrazie occidentali, mettendo in evidenza la particolare concezione del potere, le basi sociali, il rapporto con la rappresentanza politica e il progetto di democrazia di cui si fanno portatori i suoi interpreti.
L’Area Interdisciplinare comune comprende inoltre i crediti assegnati agli esami a Libera Scelta dello Studente, alle Abilità Linguistiche, alle Attività di tirocinio e/o di attività di ricerca alternative al tirocinio e/o workshop e alla prova finale.
Il curriculum Politica e Istituzioni si pone come obiettivo formativo qualificante la costruzione di un profilo culturale e di connesse competenze professionali incentrati sulla conoscenza delle caratteristiche e del funzionamento dello Stato, degli enti territoriali e degli attori della governance contemporanea, in chiave storico-comparata; e sulla conoscenza delle caratteristiche dei processi alla base delle scelte pubbliche, concentrando l’attenzione sugli aspetti etici, economici, ecologici e legali.
Al primo anno, il corso Storia politica contemporanea ha come obiettivo l’esame dei principali temi della storia politica nei secoli XIX e XX, con particolare riguardo per l’evoluzione di sistemi, protagonisti e dinamiche della politica nelle società di massa. Tramite l’analisi di specifici e rilevanti casi di studio, saranno approfonditi caratteri ed evoluzione di sistemi politici (anche in chiave comparativa), ruolo e vicende di attori politici (uomini, movimenti, partiti), contenuto e obiettivi delle politiche di Stati, governi, istituzioni, organismi collettivi e loro ricadute nei molteplici ambiti della vita sociale di comunità nazionali. Muovendo da una prospettiva interdisciplinare, inoltre, verranno approfonditi specifici progetti di trasformazione o di rifondazione di sistemi politici, sociali ed economici che maturarono in alcuni contesti nazionali nel corso del Novecento. Il corso Storia dei mutamenti politico-istituzionali affronta – in chiave comparata – le principali evoluzioni conosciute nel XX secolo dagli apparati amministrativi e di governo nel contesto italiano e internazionale, utilizzando come chiave di lettura generale lo studio delle connessioni tra politica e amministrazione. In particolare, si metteranno in luce la dialettica tra le istituzioni dello stato e la crescente pluralità dei soggetti giuridici, politici e sociali, facendo emergere questioni di grande rilevanza e attualità, tra le quali basti menzionare la ricerca di un modello di territorialità partecipativa e multilivello, il problema della democratizzazione della pubblica amministrazione, la proiezione, infra e sovranazionale, dei diritti.
Al secondo anno, il corso Scelte collettive ed etica pubblica fornisce un’introduzione all’uso pubblico della ragione per la definizione e la valutazione delle scelte collettive. La prima parte è dedicata ai modelli normativi e alle questioni metaetiche e la seconda parte, monografica, all’analisi e alla discussione di specifiche questioni pubbliche, negli ambiti del rapporto tra etica, politica e diritto, delle teorie della giustizia, della cittadinanza cibernetica e del governo delle tecnologie emergenti. Il corso Economia delle scelte pubbliche tratta i seguenti temi: comportamenti individuali e scelte collettive in democrazia diretta (introduzione all’economia delle scelte pubbliche, l’homo oeconomicus, la maggioranza ottimale e l’unanimità, il teorema dell’elettore mediano, il paradosso di Condorcet, il teorema di Arrow, il commercio dei voti); scelte pubbliche in democrazia rappresentativa (i modelli di voto deterministici e probabilistici, il modello del Leviatano, i gruppi di pressione e il rent-seeking); le dimensioni del settore pubblico (teorie alternative della crescita del settore pubblico: spiegazioni dal lato della domanda e dell’offerta, spiegazioni basate sulla redistribuzione); l’analisi economica della corruzione (i problemi di definizione e quelli di misurazione, la concezione economica basata sull’analisi costi-benefici di un soggetto razionale, le determinanti della corruzione all’interno di tale concezione). Il corso di Diritto dell’ambiente e della transizione energetica consente allo studente di inquadrare il ruolo della pubblica amministrazione al cospetto della transizione ecologica, prestando particolare attenzione alla gestione della complessità nei procedimenti amministrativi per la realizzazione delle infrastrutture energetiche. Il metodo di insegnamento seguito, attraverso un’analisi per casi, consente di approfondire le forme di coordinamento e di integrazione tra l’interesse alla tutela dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, da una parte, e l’interesse allo sviluppo economico e alla produzione energetica, dall’altra, alla luce dei criteri di sostenibilità. Il corso di Scelte pubbliche, reti criminali e politiche anti-corruzione fornisce gli strumenti analitici di base per analizzare ruoli, funzioni e attività dei principali attori coinvolti nelle attività dei mercati illegali, con particolare attenzione alle arene di interazione, collusione e corruzione tra criminalità organizzata, attori politico-istituzionali, “colletti bianchi”. Ci si concentrerà in particolare sulla natura dei meccanismi di governance negli scambi occulti che permettono agli attori di “regolare” le rispettive condotte, riducendone l’incertezza e contenendo così i rischi del loro coinvolgimento in attività illegali. Attingendo a esempi ricavati dal caso italiano sono infine fornite le coordinate concettuali per lo studio delle politiche di prevenzione della corruzione attuate in Italia.
Il curriculum Politica e Società si pone come obiettivo formativo qualificante la costruzione di un profilo culturale e di connesse competenze professionali incentrati sulla conoscenza e la capacità di analisi delle complesse dinamiche alla base dei processi di mutamento della società, delle forme di comunicazione, dei rapporti tra sistemi antropici e ambiente, dell’evoluzione delle città e dei sistemici socio-economici e delle prospettive di innovazione sociale.
Al primo anno, il corso Comunicazione istituzionale è sviluppato attorno a tre assi portanti: la comunicazione pubblica, istituzionale e politica, il sistema dei media e i pubblici/cittadini. Infatti, all’interno di un ecosistema mediale attraversato da processi di ibridazione, che vedono coesistere in uno stesso spazio pubblico tutti i diversi attori sociali della comunicazione, è necessario ridisegnare lo scenario complessivo all’interno del quale avvengono i processi di formazione e trasformazione dell’opinione pubblica, integrando in una analisi sistemica i processi di digitalizzazione delle informazioni e dei processi. L’insegnamento mira a fornire competenze teoriche e operative rispetto a tali trasformazioni, nel dominio specifico della comunicazione pubblica, delle istituzioni e del sistema politico, con particolare attenzione ai processi partecipativi delle/dei cittadini. Un focus specifico sarà dedicato alla messa in luce delle dinamiche che attraversano la sfera pubblica nazionale e internazionale, oltre che alle nuove sfide comunicative legate alla diffusione dei sistemi di Intelligenza Artificiale, allo sfruttamento dei Big Data e alle tecniche legate al populismo come stile comunicativo emozionale. Il corso Ecologia politica si propone di sviluppare un’introduzione alla disciplina come campo interdisciplinare caratterizzato da un focus sulla dimensione politica delle questioni ecologiche. Si evidenziano le caratteristiche di un approccio centrato sulla giustizia ambientale, per contrasto con le dottrine del conservazionismo e preservazionismo da un lato, e della eco-efficienza dall’altro, e si analizzano le angolazioni da cui provengono i principali contributi all’ecologia politica, con particolare riferimento all’eco-marxismo, l’eco-femminismo e gli studi post-coloniali e decoloniali. Si utilizza una prospettiva genealogica per comprendere le caratteristiche della situazione attuale, con particolare attenzione alle nuove mobilitazioni “prefigurative” nel Nord e nel Sud globale, i movimenti per il clima e la “transizione giusta”, la narrazione e la diatriba sull’Antropocene, l’estrattivismo e il neo-estrattivismo, l’evoluzione della biopolitica, la nozione di “geopotere” e il suo uso, le tendenze emergenti nella messa a valore della natura, il regime del disordine e dell’incertezza, la politica delle anticipazioni.
Al secondo anno, il corso Sociologia dell’innovazione sociale si pone, attraverso un’introduzione agli Innovation Studies, l’obiettivo di illustrare e discutere le cornici teoriche e gli approcci che descrivono le pratiche e i processi di innovazione e cambiamento sociale. Particolare attenzione sarà dedicata alle molteplici definizioni del concetto di Social Innovation e alle implicazioni in termini di policies, all’interno delle quali la Social Innovation si configura come processo inclusivo di progettazione di beni e prodotti, capace di soddisfare vecchi e nuovi bisogni, attraverso una ridefinizione dei modi e delle forme del decision-making pubblico. Si proporrà un’analisi critica dei modelli, delle pratiche e dei metodi che si propongono di declinare in termini operativi la Social Innovation come strategia di soluzione al dilemma del soddisfacimento di una domanda crescente di beni e servizi a fronte di sempre più stringenti vincoli di spesa. La prospettiva di genere permetterà infine di esplorare le implicazioni della lettura proposta in termini di ridefinizione teorica e metodologica alla Social Innovation, evidenziandone le implicazioni trasformative sulle relazioni di potere. Il corso Sociologia dei sistemi socio-economici propone un percorso teorico-metodologico sull’ecologia dei sistemi complessi: modelli economici, lavoro e welfare. I contenuti del corso includono alcune conoscenze di base e applicate per lo sviluppo di sistemi eco-sostenibili, a partire dal superamento del dualismo uomo-natura e da visioni tecnocratiche ed economiciste del problema ambientale, verso una prospettiva ecologica integrata costruita attraverso l’approfondimento e l’elaborazione di alcuni presupposti propri delle scienze della complessità, della social ecological economics, della sociologia economica e degli approcci pragamtico-sistemici alla ricerca sul campo. Il corso si divide in tre parti: 1) riconnettere società, economia e ambiente nell’epoca dei processi fuori controllo; 2) Systemic Action-research (SAR) come metodo di indagine, progettazione e intervento sostenibile; 3) implementare la sostenibilità nella pratica. Il corso Sociologia delle città e politiche urbane si divide in due parti. La prima parte ha un carattere generale e introduttivo. Si pone l’obiettivo di presentare le principali tradizioni teoriche e di ricerca della sociologia della città, seguendo una prospettiva diacronica che si incentra sulla analisi dei grandi cicli di urbanizzazione. Partendo dalla teoria e dalle ricerche sul campo sarà pertanto esplorata la struttura sociale dello spazio urbano derivante dal processo di metropolizzazione della città (seconda rivoluzione urbana) e dall’avvento del cosiddetto urbanesimo planetario. La seconda parte è dedicata invece all’esame delle caratteristiche delle politiche urbane, intendendo con questa espressione quell’ insieme di attività pubbliche che riguardano l’uso, lo sviluppo e le trasformazioni del territorio e che sono messe in campo da attori pubblici e privati nell’ambito dei processi di pianificazione e rigenerazione urbana. In questa seconda parte saranno evidenziati i profondi cambiamenti delle politiche urbane derivanti dall’impatto della globalizzazione sulle città. Il corso Immaginario e mutamento sociale analizza il concetto sociologico di immaginario e il suo rapporto con i mutamenti sociali delle società contemporanee. La prima parte del corso è dedicata alla storia e alla sociologia dell’immaginario moderno e postmoderno, con l’analisi e il commento puntuale dei concetti fondamentali per comprendere l’immaginario sociale, quali l’ideologia e il feticismo della merce (K. Marx), il rapporto tra razionalizzazione e salvezza (M. Weber), il sacro e le rappresentazioni collettive (Durkheim), la forma dell’associazione (G. Simmel), l’immagine dialettica (W. Benjamin), l’industria culturale (T. W. Adorno), il simulacro (J. Baudrillard), la cultura di massa come terza cultura (E. Morin, la violenza simbolica (P. Bourdieu), l’istituzione immaginaria della società (C. Castoriadis), lo Stato come “comunità immaginata” (B. Anderson). Sulla base dell’elaborazione di questi autori nella seconda parte del corso (in cooperazione con il Cineclub Arsenale di Pisa) ci concentreremo sulla analisi delle rappresentazioni collettive della criminalità organizzata in Italia, negli Stati Uniti e in Messico.